Numero 183 - Gennaio 2012
EVENTI
Teatro per non dimenticare: "Il peso dell'aria", la tragedia di uno sterminio
di STEFANIA MAFFEO
Nel 1943 gli abitanti di un paese polacco, Jedwabne, sterminarono in una notte i propri compaesani ebrei. Se ne salvarono soltanto sette. Oggi una lapide ricorda le 1.600 vittime, attribuendo l'eccidio ai nazisti. Thomas era il sindaco del paese al tempo della strage. Tenne un discorso in piazza e distribuì agli abitanti asce, bastoni, forconi. I tedeschi erano alle porte del paese: occorreva eliminare i parassiti prima del loro arrivo, perché i panni sporchi vanno lavati in casa. La folla di gente accorsa si lanciò all'inseguimento degli ebrei per tutto il paese. La moglie del sindaco, Joana, non rispettò il divieto del marito di uscire di casa. Si addentrò per le strade e assistette sgomenta al massacro. Quando, il mattino seguente, ritrovò il marito, tornò a casa per non uscirne mai più. Sono trascorsi diversi anni. La Polonia adesso fa parte dell'Unione Sovietica. Thomas continua a essere il sindaco del paese. Si è arricchito e sta per candidarsi come deputato. L'unico neo è rappresentato da Joana. Si è rinchiusa in casa: non esce, vive al buio, non parla. Il mutismo della moglie gli ricorda costantemente la colpa di cui si è macchiato. Ma, soprattutto, diventa un ostacolo alla sua carriera. Joana deve uscire da lì a qualsiasi costo. Deve tornare ad essere sua moglie. Il peso dell'aria è diventato insostenibile. Dimenticare è l'unica via d'uscita. Anche se significa accettare la menzogna. Spiega Thomas: «Abbiamo fatto degli errori, è vero, li abbiamo fatti tutti. Ma non possiamo farci rovinare la vita per questo». Dice ancora il protagonista dell'efferato eccidio: «Più di duemila persone che fanno lo stesso sbaglio non sono criminali. Duemila! Siamo brave persone. Siamo mariti, padri, figli. Siamo gente comune, onesta, che lavora e che ha sempre lavorato. Non siamo né migliori né peggiori degli altri. La nostra unica colpa è stata quella di vivere in un periodo orribile. Di essere obbligati a fare delle cose orribili. Chiunque altro al nostro posto avrebbe fatto lo stesso».
Lo spettacolo "Il peso dell'aria" è andato in scena al Teatro Bis di Salerno, diretto da Paolo Lista: Il testo drammatico di Mirko di Martino, che ha ricevuto diversi riconoscimenti di grande importanza, tra cui la segnalazione al Premio "Vallecorsi" di Pistoia 2005, uno dei più importanti premi di drammaturgia italiani, è stato finalista al Premio "Fondi La Pastora" e al Premio "Palcoscenico per la storia" a Roma, nel 2004. Lo spettacolo, dopo una prima messinscena a Milano, nel 2006, a cura di Renato Soriano, viene adesso riproposto in una nuova, coinvolgente edizione diretta da Laura Bombonato, giovane regista piemontese, e prodotta dall'associazione teatrale "Ernesto" in collaborazione con la "Compagnia Teatrale Max Aub" di Alessandria. Thomas e Joana, i protagonisti del dramma, sono egregiamente interpretati da Marco Zanutto ed Eleonora Bombino.